Le novità del Decreto Fiscale
Il Consiglio dei Ministri ha approvato in data 15 ottobre il decreto legge che introduce disposizioni urgenti in materia fiscale. Nella tabella che segue anticipiamo le principali novità previste, che potranno subire modifiche con l’approvazione definitiva del decreto:
PACIFICAZIONE FISCALE | |
Rottamazione-ter | I debiti risultanti da carichi affidati agli agenti della riscossione del 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017 possono essere estinti, senza pagamento delle sanzioni e degli interessi di mora, in 10 rate consecutive di pari importo nell’arco di 5 anni.
Sono altresì ammessi al beneficio:
L’istanza dovrà essere presentata entro il prossimo 30 aprile. |
Stralcio dei mini-crediti | Prevista la cancellazione automatica di tutti i debiti con il Fisco relativi al periodo dal 2000 al 2010 di importo residuo fino a 1.000 euro. |
Definizione agevolata | Il decreto prevede diverse ipotesi di definizione agevolata. Tra gli altri, si prevede la definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento e degli atti dei procedimenti verbali di contestazione.
I contribuenti dovranno a tal fine presentare un’apposita dichiarazione integrativa, pagando le maggiori imposte, senza sanzioni e interessi; è tuttavia preclusa la possibilità di utilizzare crediti d’imposta. |
Definizione delle liti pendenti | Nell’ambito delle controversie nelle quali è parte l’Agenzia delle entrate è prevista la possibilità di definizione pagando un importo pari al valore della controversia, ovvero pari alle imposte, senza interessi e sanzioni.
Se l’Agenzia delle entrate è risultata soccombente in primo grado la definizione è prevista con il pagamento del 50% del valore della lite; se l’Agenzia è soccombente in secondo grado, per la definizione della lite pendente è sufficiente il pagamento del 20%del valore della lite. Le liti sulle sanzioni si definiscono invece con il pagamento del 40% del valore (percentuale ridotta al 15% in caso di soccombenza dell’Agenzia) |
FATTURAZIONE ELETTRONICA | |
Decorrenza delle disposizioni | Resta ferma l’entrata in vigore delle disposizioni in materia di fatturazione elettronica: dal 1° gennaio saremo quindi chiamati a confrontarci con le novità previste.
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Sanzioni | Prevista, per i primi sei mesi, la mancata applicazione delle sanzioni per tutti coloro che emettono la fattura elettronica oltre i previsti termini, ma comunque entro il termine per la liquidazione Iva di periodo. |
Semplificazioni | Dopo il semestre di esclusione delle sanzioni è comunque prevista la possibilità di emettere le fatture entro 10 giorni dalla data dell’operazione alla quale si riferiscono; le fatture dovranno essere poi annotate nel registro entro il giorno 15 del mese successivo a quello della loro emissione. |
Trasmissione dei corrispettivi | Viene introdotto un nuovo obbligo di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi (obbligo che affiancherà quello, già previsto, della fattura elettronica). La trasmissione telematica sarà obbligatoria dal 1° luglio 2019 per i contribuenti che hanno un volume d’affari superiore a 400.000 euro, mentre per gli altri l’obbligo troverà applicazione dal 1° gennaio 2020. |
l Consiglio dei Ministri, nella stessa serata di lunedì sono stati approvati il decreto legge sulla deburocratizzazione e il lavoro e il disegno di legge di bilancio.
Con riferimento al primo decreto, le principali misure riguardano il mondo del lavoro (a mero titolo di esempio si citano la proroga CIGS per riorganizzazione e crisi aziendale, abolizione del libro unico del lavoro, semplificazioni in materia di appalti, di gestione separata e di deposito dei contratti collettivi).
Con riferimento, invece, al disegno di legge di bilancio 2019, è sicuramente nota la prevista introduzione del c.d. “reddito di cittadinanza”: si tratta di una misura a sostegno del reddito, finalizzata a garantire che nessun cittadino abbia un reddito mensile inferiore a 780 euro (reddito tra l’altro destinato ad aumentare al crescere del numero dei componenti della famiglia).
Saranno pertanto anche aumentate a 780 euro le pensioni minime, distinguendo però a tal fine i proprietari di immobili da coloro che non lo sono.
Per quanto riguarda invece le misure fiscali occorre citare: la prevista estensione del regime forfettario fino a 65.000 euro, con aliquota “piatta” del 15%; la mini-Ires (con aliquota del 15%) sugli utili reinvestiti per ricerca e sviluppo, macchinari e per garantire assunzioni stabili. Non dovrebbe invece più essere prevista la proroga del superammortamento; la cedolare fissa al 21% per tutte le locazioni, anche commerciali; la nuova “Ires verde”, ovvero la previsione di incentivi fiscali per tutte le imprese che riducono l’inquinamento; le agevolazioni per le assunzioni di “manager dell’innovazione” altamente qualificati.
Dal punto di vista previdenziale, infine, è prevista l’abrogazione delle disposizioni previste dalla Legge Fornero, con introduzione della c.d. “quota 100”, e la proroga di “Opzione Donna”.
Gli effetti sulle entrate e le uscite di bilancio delle misure appena richiamate, e delle altre che hanno trovato spazio nel disegno di Legge di bilancio 2019, racchiuse nel Documento Programmatico di Bilancio, sono ora al vaglio della Commissione Ue; entro il 20 ottobre poi, il disegno di legge dovrà essere presentato in Parlamento.
Per recuperare le risorse necessarie a rendere sostenibile la misura, il governo conta sulle risorse stanziate per il reddito di inclusione, un miliardo circa derivante dal taglio delle pensioni d’oro, e su una revisione globale delle risorse attualmente destinate all’occupazione (Garanzia giovani) e al welfare (revisione del Bonus Irpef).